GIOVEDI' SANTO - I Sepolcri

La sera del Giovedì Santo, dopo l'esposizione solenne dell'Eucaristia, il popolo montanaro, seguendo un ben preciso itinerario che si snoda nelle strette stradine del centro storico, visita le chiese dove viene approntato il luogo della reposizione un tempo chiamato impropriamente "Sepolcro".
In quell'unica circostanza annuale quelle vie si animano di gente di ogni età che si ferma in tutte le chiese aperte a pregare. Per l’occasione chi abita in quelle zone si fa un punto d'onore ripulire di candida calce le facciate e lasciare, attraverso le vetrate d'ingresso e le luci accese, ben visibile la casa con la "coperta ricca" sul letto matrimoniale.
Nella chiesa di San Benedetto vengono preparati ancora gli "odori" con la frutta messa lentamente a bollire in vino bianco ed è un’atmosfera veramente unica quella che si avverte e che coinvolge completamente tutti i sensi oltre che l'olfatto.
Si ricorda così, di anno in anno, l'antichissima tradizione che fa riferimento agli aromi con i quali fu imbalsamato il corpo del Crocifisso e che oggi più liturgicamente viene indicata anche come il "profumo dell’Eucaristia".
A tarda notte si tiene poi, una lunga meditazione che rievoca passo passo l'agonia del Cristo nell'orto degli ulivi prima della cattura.


- Testo a cura del prof. Ernesto Scarabino.
- Foto a cura di Feliciana Taronna.